Benvenuti nella mia boutique virtuale! 

Sono felice di vedervi qui, e di condividere con voi un momento così speciale. Quando ho intrapreso la mia strada artistica, non avrei mai immaginato di imboccare tragitti digitali…e invece, eccomi qui! L’emozione di vedere viaggiare le mie creazioni in tutto il mondo è davvero indescrivibile. Attraversando i secoli, il cammeo si è affermato icona indiscussa della gioielleria contemporanea. Quali sentieri ha attraversato, prima di incontrare binari virtuali? 

Il suo nome arriva dall’antico arabo “gama’il”, e significa “bocciolo in fiore”. Il culto del cammeo si diffuse dapprima in età ellenistica, nel III secolo a.C., quando, nelle corti egiziane e dell’Asia Minore veniva incastonato su vasi, utensili, stoffe e vestiti, per impreziosirli. 

L’arte del cammeo viene tramandata dalla civiltà ellenistica all’Impero Romano. In questa fase la lavorazione diventa più elaborata, e i soggetti preferiti riguardano la mitologia ellenica. Gli imperatori interpretavano i cammei come strumenti per elevare la loro immagine, utilizzandoli per la realizzazione di utensili e monili di straordinaria bellezza. 

Dopo il Medioevo, in epoca rinascimentale la nobile arte dei cammei torna in voga: ne furono prodotti di ricercati e sfarzosi, per impreziosire i capi d’abbigliamento destinati ai monarchi europei. Si dice che la regina Elisabetta I avesse l’abitudine di omaggiare parenti e ospiti regalando loro dei cammei. 

Nel Settecento neoclassico il cammeo trova il suo momento di massima affermazione. La sua fama spopola al punto che dame e artisti da tutta europa si raccoglievano a Roma e a Firenze per scoprirne le tecniche di realizzazione. 

Il 1800 è un periodo di riscoperta ed esplorazione degli antichi costumi dei secoli precedenti, e i cammei non rappresentano un’eccezione. La popolarità del Neoclassicismo e delle arti romane porta la gioielleria dell’intaglio a riscuotere grande successo fra le dame europee. Un tendenza non esclusivamente al femminile. Nel 1800, i giovani rampolli, appartenenti alle classi sociali più elevate, sviluppano l’abitudine di viaggiare lungo tutto il continente: una sorta di rito di passaggio educazionale. I cammei realizzati in italia venivano portati all’estero dai viaggiatori del XIX secolo, a mo’ di preziosi souvenir. 

Ed eccoci giunti alla nostra epoca, in cui il cammeo afferma con rinnovata forza il suo indiscutibile fascino. Oggi il cammeo continua a coniugare la preziosità di lavorazioni e materiali alla meraviglia senza tempo delle arti figurative. L’icona di eterna eleganza, procede nella sua lunga marcia, toccando le sponde del digitale. 

Sono emozionata all’idea di accompagnarla in questo nuovo viaggio. Non mi resta che dirvi “Benvenuti a bordo!”.

Con affetto, 

Anna.